facebook studio del benessere
Skip MenuHome > Pubblicazioni

IL BURRO
giovedì 27 ottobre 2016

Il consumo di burro nuoce alla salute o fa bene?

La produzione e il consumo di burro fanno parte di una lunga tradizione. I primi riferimenti scritti li troviamo già nel Medioevo ma sicuramente la tradizione di fare un pasto con pane e burro è molto più antica. Era la fonte di energia della classe operaia, dei contadini e anche dei soldati.

Già a partire dall’inizio del secolo scorso, una parte della popolazione più povera era però costretta a scegliere la margarina, non potendosi permettere il burro. Questa scelta era dovuta solo a motivi finanziari, non per il gusto perché la margarina non è mai veramente piaciuta…

Il burro contiene molti acidi grassi di corta e media catena. Questi acidi grassi fanno parte delle nostre membrane cellulari, le rendono flessibili, morbide ma soprattutto le mantengono intatte. La membrana ha il compito di consentire il passaggio dei minerali dentro e fuori dalla cellula, di portare gli scarti fuori e proteggere la cellula da germi e componenti chimici.

Perciò è di importanza vitale che la membrana cellulare sia in buone condizioni e gli acidi grassi del burro contribuiscono in maniera importante al suo mantenimento ottimale. Inoltre il burro facilita l’assorbimento delle vitamine A, D, E, K e del betacarotene.

Il burro fa male al colesterolo?

Per mantenere la membrana cellulare intatta e flessibile, abbiamo bisogno anche di un’altra sostanza: il colesterolo.

Il colesterolo è inoltre di vitale importanza per la produzione di ormoni come estrogeni, progesterone e testosterone.

La fama negativa del burro collegata al colesterolo deriva dal fatto che esistono due tipi di colesterolo, LDL e HDL, cioè di bassa e di alta densità. LDL, di bassa densità, viene prodotto in quantità maggiori dal nostro organismo come mezzo di “pronto soccorso” quando il fegato è affaticato o intossicato. LDL attraversa il nostro sistema cardiovascolare e arriva al cuore e ai vasi sanguini trasportando il colesterolo fondamentale per mantenersi in buona salute, ma troppo LDL può creare invece problemi.

Interviene allora l’HDL, di densità superiore, che riesce a trasformare parte dell’eccesso di LDL in colesterolo buono. Assumere quindi erbe che sostengono il fegato e fare abitualmente attività sportiva aumenta di molto la produzione del colesterolo buono. Per riassumere, non è colpa del burro se il colesterolo non è nei valori ideali, ma uno stile di vita non proprio sano.

Al contrario, con il consumo di burro possiamo influenzare positivamente la produzione del colesterolo, per sostenere la membrana cellulare, il metabolismo e la produzione di ormoni e vitamine.

Un prodotto naturale

Un altro punto che parla a favore del burro è la sua origine organica e naturale. Non è un miscuglio chimico o innaturale come la margarina. E’ importante però che sia di buona qualità e bio perché un burro che deriva dal latte di animali ad allevamento intensivo è maggiormente inquinato di ormoni, antibiotici, anfetamine e pesticidi.

Dunque per colazione va benissimo mangiare una fetta di pane di segale o di farro, con un bello strato sopra di burro fresco!

Nella prossima Newsletter vedremo più da vicino la cugina del burro, la margarina.

 

…”E’ giunta l’ora di vaccinarsi contro l’influenza!”

… Questa raccomandazione viene fatta dall’Ufficio Federale della Sanità pubblica e pubblicata sul Corriere del Ticino del 14.10.2016 in occasione della giornata nazionale della vaccinazione, l’11 novembre.

Però ormai sappiamo che un vaccino può avere seri effetti collaterali, oltre a provocare possibili allergie come ad esempio alle proteine delle uova, o la mal sopportazione del principio attivo del vaccino stesso. Senza contare che vengono aggiunti anche metalli pesanti…

Come ogni anno vi proponiamo quindi un’alternativa al vaccino, quello in forma omeopatica in globuli, senza effetti collaterali e facile da prendere.

Si beneficia di un’ottima protezione ed aumenta nello stesso tempo il sistema immunitario. Può essere preso da tutti, a partire fin dalla più tenere età.

Vi auguro perciò un inverno in piena salute, con pochi raffreddori e tanti bei momenti!


Allergie e asma
mercoledì 16 marzo 2016

Cosa posso dire di nuovo che non si legga già sui giornali?!

In tutto il mondo si è registrato un aumento esponenziale di allergie, sia alimentari che ai pollini. In Europa circa il 20% della popolazione soffre di pollinosi, mentre circa il 5-10% ha anche problemi di asma bronchiale.

Alcuni nessi sono stati accertati tra allergia e abbassamento del sistema immunitario.

I bambini non vaccinati hanno un sistema immunitario ben più forte rispetto a quelli vaccinati. Il motivo è che i vaccini sopprimono proprio quelle malattie che dovrebbero invece allenare e rinforzare il sistema immunitario.

Per quanto riguarda l’asma, l’interesse per questa patologia è alto: è la malattia cronica di età pediatrica più frequente.

Secondo una delle teorie più accreditate, la cosiddetta ipotesi dell’igiene, l’esplosione di asmatici sarebbe da attribuire alla “troppa pulizia”: il fatto di venire in contatto meno che in passato con i microbi naturalmente presenti nell’ambiente, disabituerebbe il sistema immunitario a reagire in modo equilibrato alle sostanze estranee, e creerebbe le condizioni per lo sviluppo dell’asma.

C’è ad esempio l’uso eccessivo di antibiotici che avrebbe eliminato dall’ambiente microbi utili ad allenare il sistema immunitario a reagire in modo equilibrato e non eccessivo agli allergeni.

Vivere in fattoria aiuta il sistema immunitario

Vivere in un ambiente non troppo pulito come quello per esempio di una fattoria con stalle e animali, protegge il bambino da asma e allergia.

Secondo le ultime ipotesi il meccanismo tramite cui lo “sporco” potrebbe svolgere un ruolo di prevenzione dell’asma funzionerebbe così: l’aria della fattoria è piena di molecole provenienti da batteri presenti nel letame degli animali e nel foraggio – chiamate endotossine – che causano uno stato di leggera infiammazione delle vie aeree.

Questo stato di minima allerta del sistema immunitario in qualche modo attenuerebbe la risposta verso altri tipi di sostanze estranee che possono venire in contatto con l’organismo, per esempio gli acari della polvere.

Ma secondo la declinazione più recente della teoria dell’igiene, potrebbe essere anche la flora batterica intestinale a costituire la centrale di scambio tra fattori ambientali e sistema immunitario.

Uno squilibrio nella popolazione di batteri che popolano l’intestino produrrebbe delle conseguenze “a distanza”.

Sono già stati identificati diversi fattori che si ipotizza possano giocare a sfavore, per esempio la nascita con parto cesareo, o prematura, l’uso di antibiotici da parte della mamma o nei primi mesi di vita, l’allattamento artificiale.

Proprio con la biorisonanza, si può guarire definitivamente da allergie e asma.

 

Biorisonanza e allergie

Prima dell'inizio della terapia è necessario stabilire le fonti energetiche del corpo, dopo di che inizia la localizzazione degli allergeni.

L'apparato di biorisonanza utilizza elettrodi che si collocano in diverse parti del corpo del paziente, stabilendo una comunicazione diretta. Le oscillazioni elettromagnetiche proprie del paziente vengono captate dall'apparato, dove si forma un'immagine speculare terapeutica delle oscillazioni che viene poi rinviata nel corpo, stimolandolo a ritrovare il proprio equilibrio energetico.

Il corpo rigenerato non reagisce più ai sintomi di allergia, ciò significa che è possibile guarire in maniera definitiva le allergie e le malattie a esse collegate.

È importante che nella fase di trattamento il paziente segua le istruzioni ricevute dal terapeuta, seguendo una dieta prescritta, altrimenti la cura potrebbe non avere tutti gli effetti desiderati.

Le ricerche hanno dimostrato che con la terapia biorisonanza nel 83% di casi l'allergia e totalmente curata.

Nei casi di allergie ai pollini e consigliato di cominciare i trattamenti a fine estate, solo cosi l'allergia ai pollini può essere curata totalmente.

Se si comincia il trattamento in primavera quando i sintomi dell’allergia sono già presenti, possiamo diminuire i sintomi, però e più difficile curare l'allergia.